Aulus e il piacere
Se abiti in un insula periferica dell’ urbe e ogni mattina all’ alba devi andare ai mercati per guadagnare qualche asse, devi correre.
Corri per avere il carretto da spingere tra i magazzini e le tabernae , tra i banchi, Corri per cercare di soddisfare il più velocemente possibile le esigenze dei bottegai, che a loro volta devono accontentare i clienti.
Clienti poco pazienti, sempre pronti a cambiare fornitore se sentono odore di prezzo alto o di merce di scarsa qualità.
D’altra parte Roma ha negozi , botteghe, venditori e battitori ad ogni angolo di strada, le offerte non mancano. Ma non mancano nemmeno i clienti nella capitale dell’ Impero.
Aulus ha il suo carretto e schiva pedoni e rivoli di liquami che scorrono verso la cloaca maxima, tra ragazzini che gridano e un via vai di calzari e ruote di ogni dimensione che scricchiolano sulle pietre del selciato.
Dopo una mattinata così, anche se hai 20 anni sei stanco, e Aulus ha deciso di dedicare la sua giornata anche ad altre faccende, più adatte alla sua età…
Perciò si ferma ad una Taverna dove mangia della focaccia calda con un pò di formaggio e miele, e beve un bicchiere di vino dolce.
Torna a casa si toglie il grembiule e lo straccio che si lega intorno ai fianchi quando lavora, si infila la sua tunichetta corta e si avvia verso le terme.
Dopo essersi lavato e rilassato si avvicina ad una casa, sul trave della porta è scolpito un fallo eretto.
Aulus scosta la tenda che fa da porta e entra nell’ ambiente in penombra tra ragazze discinte e uomini chiassosi.
Si guarda intorno, e cerca con lo sguardo la persona per cui è venuto. Africa compare in compagnia di un cliente, si avvede subito della presenza di Aulus e gli sorride . Il ragazzo si avvicina, mette nelle mani della ragazza un sesterzio e riceve in cambio due gettoni di Piombo.
Nel gettone è raffigurato un fallo in erezione e ognuno dei gettoni equivale ad un rapporto sessuale e al valore di due Assi ( quattro Assi sono un sesterzio ).
Aulus si ritira con la ragazza in una stanza piccola priva di finestre, illuminata da una lanterna puzzolente…
Consuma il suo gettone, si mette l’ altro nella borsa e dopo aver salutato Africa, se ne torna alla sua insula ai piedi dell’Esquilino, dove da domani ricomincerà la sua vita , tra lavoro, focacce, terme e Lupanari…
Fabio Cappellini
Nella foto Gettone da Lupanare, Primo secolo d.c.