Lucca 1493, fra Timoteo Contro il banco Ebraico
Questa moneta, Un Grosso da 3 Bolognini del 1493 della Repubblica di Lucca, ci riporta nella città e nell’ anno in cui si svolse una vicenda abbastanza emblematica, dalle letture controverse…
ll protagonista assoluto di questa vicenda è Frate Timoteo nato nel 1456 a Lucca da Girolamo Maria dei Medici da Moncigoli, Figlio di Benedetto di Niccolò, Giurista, e da Beatrice di Stefano di Poggio.
Insieme al Fratello Giovan Marco, esponente di spicco della vita politica nella Lucca tardo rinascimentale, amministra il patrimonio familiare con solerzia, come documentato da atti e fonti coeve.
Più Tardi Diventa Guardiano del Convento di San Francesco a Lucca e predicatore di un certo livello. Ma la svolta nella vita e nelle future vicende di cui parleremo arriva nel 1489, quando insieme a Bernardino da Feltre fonda il primo monte di pietà a Lucca.
Evidentemente il nostro Frà Timoteo era molto più avvezzo alla diplomazia e all’economia che alla propaganda della fede. Lo ritroviamo infatti nei mesi successivi a tessere rapporti nella città di Pisa, rapporti che faciliteranno i due passi successivi…
Evidentemente il Monte di Pietá era opera redditizia per la chiesa Lucchese, e Timoteo si affrettò a cercare i fondi per aprirne un secondo.
Fu tra i maggiori accusatori nel processo contro Davide di Dattilo da Tivoli, principale banchiere ebreo in città, accusato di avere bestemmiato e distrutto alcune immagini cristiane, accuse quasi certamente false e strumentali ad estorcere denaro. Durante la quaresima del 1493 Timoteo attaccò duramente il credito ebraico e la stessa presenza degli ebrei in città.
Il governo lucchese fu chiamato a dibattere più volte sulle prediche “de iudeo” del frate con «verbis incitativis populi».
La campagna antigiudaica divise i notabili lucchesi e il governo cittadino che si trovò a dipanare conflitti che rischiavano di provocare sommosse e assalti al banco ebraico. Il processo portò alla revoca della condotta e all’espulsione dei banchieri ebrei dalla città, finanziando con l’ingente multa riscossa (1300 ducati) il secondo Monte di pietà.
Ma il nostro Frate ci aveva preso gusto, nel Settembre dello stesso anno 1493, Timoteo era a Pisa dove fondò ” la compagnia della Frateria”. Nel Dicembre era a Volterra dove Fondò anche li il Monte di pietà.
Quando nell’ anno successivo Timoteo cominciò a darsi da fare per aprire un ulteriore monte di Pietà a Pisa, la comunità Ebraica finanziò l’ opera con 1050 Ducati, un prestito di 300 e il pagamento dell’ affitto della sede, memori delle vicende Lucchesi.
Fra Timoteo non ha lasciato scritti religiosi, ma libri di conto e altri documenti molto profani…
Questa antica vicenda dovrebbe farci riflettere su chi sono realmente certe persone che si mettono in automatico tra i “buoni” per appartenenza a gruppi, partiti o per l’ abito di cui si vestono
Fabio Cappellini